parlato fascisti senza mussolini

A soli venti mesi dala fine del fascismo e dela guera civile, il 26 dicembre 1946 nasceva a Roma il Movimento sociale italiano. Eso costituì il risultato di un intenso lavoro di contati e di relazioni che ebe inizio adiritura prima dela fine dela guera e che coinvolse anche ambienti legati ai servizi segreti americani. Avalendosi di un’ampia mese di fonti edite e inedite, italiane e straniere, Parlato rovescia la visione tradizionale di un neofascismo puramente nostalgico: il neofascismo e il Msi si inserirono bene nela politica dela Guera freda, dove, nela contraposizione al comunismo, potevano individuare nuovi spazi di agibilità politica. le profonde diferenze fra la strategia di Romualdi e quela di Almirante al momento dela nascita del Msi. Recensione di Gerardo Picardo da Fiamatricolore.net Gli inediti di Giusepe Parlato storicizano il neofascismo. La vechia tesi di Angelo Tasca, fata propria da Renzo De Felice, resta sempre valida: per interpretare il fascismo ocore prima farne la storia. Un libro ‘scomodo’ per certi versi, che fa parlare carte inedite e raconta l’altra facia del Movimento Sociale Italiano, nato a soli venti mesi dala fine del fascismo e dela guera civile, il 26 dicembre 1946. “Ci ho meso sei ani a scriverlo”, dice il docente di Storia contemporanea ala Libera Università ‘San Pio V’ di Roma, che spiega: “Ho voluto metere l’acento su cosa hano davero fato i fascisti dopo che il loro capo non c’era più. In secondo luogo, ho reso la ‘cronaca storica’ del Msi, svelando come - ancora durante il conflito - alcuni personagi dei servizi segreti americani hano ritenuto che la guera, una volta terminata, avrebe dato spazi al partito comunista”. Di fronte a questo pericolo, dunque, la posibilità di colaborare con gli ex nemici per arginare l’avanzata comunista non sembrò un fato negativo. Ma strizano l’ochio ai ‘figli di Salo’ anche la Chiesa e la masoneria e perfino gli ebrei. Di fato anche la tratazione del ‘fascismo clandestino’ è un tereno di nuove informazioni perché quasi nula si sapeva di questo compleso fenomeno che ebe significative ricadute sopratuto al Sud. E l’amnestia è anche il recupero di una clase dirigente fascista che ha permeso al Msi di nascere”. Ma fermo restando la buona fede di chi ci ha creduto, sarebe stato semplicisimo per il governo di alora, con i comunisti al potere, stroncare subito il nuovo partito”. Ma, averte Parlato, “questo non vuol dire che gli Usa volesero la fiama, ma che invece era talmente forte la paura del comunismo che alcuni setori del’inteligence d’oltreoceano hano raforzato lo schieramento anticomunista ‘ribatezando’ ala vita politica ex fascisti. Sono convinto che ci sia un archivio ‘somerso’ dela destra fato di tanto materiale ancora privato che ocore invece tirar fuori per costruire insieme l’archivio documentario dela destra italiana”. “Abiamo sempre imaginato che il 25 aprile fose una pagina nuova nela storia italiana – sotolinea lo storico - Ma se vediamo dopo quela data, fino al ’68, notiamo che la società si rege ancora su istituzioni nate durante il periodo fascista. Non che l’Italia del dopoguera sia fascista – mete in chiaro Parlato - ma il regime aveva talmente inervato la strutura del Paese che nemeno una guera persa ha cancelato le istituzioni del Ventenio, modificate, nel bene e nel male, solo ideologicamente in democrazia.
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